Sono decine i casi di intossicazione, in questi giorni, specie al Nord e nelle zone appenniniche per principi di avvelenamento da monossido di carbonio in stanze con bracieri accesi.
Durante le festività una coppia di giovani di Vicenza, uccisi nel proprio letto mentre erano in vacanza in montagna. Ma sono una decina le vittime in questi primi giorni di gennaio:
Ricordate che NON SI ACCENDE MAI UN FUOCO IN UNA STANZA CHIUSA perché la brace è una combustione silenziosa che, in carenza di ossigeno, genera monossido di carbonio.
Non genera fumo, perché la combustione avviene in cosiddetta fame d’aria, ma un gas TRASPARENTE, INODORE, INSAPORE.
Per un difetto archetipo, la nostra emoglobina trova più affinità con il monossido di carbonio che con l’ossigeno per cui se ne respiriamo, le nostre cellule soffocano. Questo perché le molecole di ossigeno sono formate da due atomi di ossigeno con un legame debole e quindi scioglibile all’occorrenza. Le molecole di monossido di carbonio sono formate da un atomo di carbonio e uno di ossigeno strette in uno dei legami più forti della chimica: quell’atomo di ossigeno non si renderà mai disponibile per le nostre funzioni cellulari.
Fare sempre la massima attenzione anche a lasciare la brace nel CAMINETTO perché di notte si possono creare le condizioni per cui anche il tiraggio del camino perfetto si arresta: perché tira vento e si crea una sovrappressione; perché l’aria fredda, in caso di cielo stellato, tende a creare una sorta di tappo (inversione termica) entro i primi 10 metri d’aria da terra che impedisce ogni movimento verticale.
Con il caminetto è sempre bene lasciare socchiusa una finestra e controllare che ci sia ricircolo d’aria.
Ed essere sempre vigili: cioé NON fare come nei film, quando ci si addormenta accoccolati di fronte ad un caminetto accesso.