Sono giorni di crisi, per l’Italia, ma quello dei rifugiati non è affatto un fenomeno transitorio. Anzi si tratta di una costante che non ha mai smesso di crescere dall’inizio del Novecento: perché le guerre non hanno mai smesso di imperversare. Si sono allontanate dall’Europa, si sono riavvicinate, ma le popolazioni costrette a fuggire sono sempre in costante aumento.
Si fugge dalle guerre, dal cambiamento climatico, dalla crisi economica.
Oppure si fugge come facciamo noi europei semplicemente per darsi una chance per una vita migliore.
Ma da dove arrivano i migranti nel Mediterraneo?
Quest’anno il 21% dalla Siria, l’11% dall’Iraq, l’8% dalla Tunisia, il 7% dall’Eritrea. Da gennaio 13.706 arrivi in Italia, 11.403 in Grecia, 11.308 in Spagna.
Ed è veramente l’Italia a sopportare il carico maggiore?
I numeri seguenti sono aggiornati al 2017: come confronto ho inserito anche Turchia, Giordania e Libano, i Paesi più vicini all’Europa con il maggior numero di rifugiati.
Nella prima tabella, il numero totale di rifugiati nel periodo 2008-2017 per 100.000 abitanti.
L’Italia è 13ma in Europa in base al rapporto tra rifugiati e popolazione: noi siamo a quota 600.000, la Germania a quasi 2 milioni. L’Ungheria e Malta – proprio Malta, quella con la quale il Governo italiano ha optato per una prova muscolare in questi giorni – che ne ospitano rispettivamente 3 e 4 volte di più di noi rispetto alla propria popolazione.
E poi ci sono Turchia e soprattutto Giordania e Libano, che da decenni, ospitano numeri impressionanti di persone dalla Palestina, dall’Iraq e, più recentemente, dalla Siria.
Nella seconda tabella il numero totale di rifugiati nel periodo 2008-2017.
Ognuno può trarre le sue conclusioni.
Rispetto a questa situazione la terribile situazione di stallo della nave Aquarius è un simbolo: speriamo solo che la sua vicenda si concluda presto senza conseguenze per i passeggeri.
Fonti dei dati
Eurostat, numero di richiedenti asilo nel periodo 2008-2017
UNHCR, monitoraggio flussi dei rifugiati nel Mediterraneo